Al momento ci sono molteplici incertezze nell’ambito dell’economia globale, per via della pandemia che ha arrecato gravi danni ai mercati finanziari. Qual è la situazione in Italia?
Come tutto è cominciato
Uno sconvolgimento (quasi) improvviso, un lockdown che è apparso immediatamente come una soluzione severa su molti fronti.
In Italia tutto è ovviamente partito dall’idea di limitare contatti, spostamenti e rischi di contagio. Questo ha portato alla improvvisa chiusura delle attività commerciali: cinema, palestre, stadi…insomma tutto tranne i supermercati e le farmacie. Oltre a questo, un’improvvisa restrizione degli spostamenti e, di conseguenza, delle attività commerciali e produttive di svariati settori. Non tutti sono riusciti a salvarsi con lo smart working.
I mercati finanziari in Italia
Le ipotesi sullo sviluppo dei mercati in Italia saranno maggiormente condizionati dall’impatto della crisi in Italia.
Il motivo è semplice: in Italia il virus è arrivato prima di tutti in Europa. Di conseguenza le restrizioni sono arrivate e i mercati finanziari hanno reagito di conseguenza: abbassamento dei redditi con molti italiani in cassa integrazione e un conseguente abbassamento dei consumi.
Cosa possiamo aspettarci adesso
Le prospettive a questo punto sono in realtà positive: la diffusione del vaccino ed una conseguente diminuzione della pressione della pandemia porterà verosimilmente ad una ripresa dei mercati in primavera.
A livello globale, ci si aspetta inoltre una maggior collaborazione fra i mercati europei e statunitensi, per via della via più morbida che si prospetta con il neo-presidente Joe Biden. Inoltre ci si aspetta che le Banche centrali rimarranno molto accomodanti e verteranno su una politica espansiva, con un forte programma di acquisti.
Si spera quindi in una veloce ripresa dell’economia a livello italiano e mondiale.
Un’altro punto forte della rinascita economica post-covid sarà il continuo puntare sull’ESG, ovvero su una politica economica di tipo ambientale e sostenibile, con una crescita possibile anche negli anni successivi. Questo trend sembra confermato dalla possibile nomina del Super Ministero della transizione ecologica, di cui abbiamo parlato qui.