Si avvicina la tanto agognata riapertura degli impianti da scii. Il 15 febbraio infatti molte regioni al nord dovrebbero finalmente avere la possibilità di tornare a sciare. Ma cosa prevedono le nuove norme?
Dove si può riaprire
La riapertura degli impianti da scii sarà possibile in Piemonte e Lombardia da lunedì. Questo ovviamente a patto che restino in zona gialla: il Cts ha specificato che gli impianti rimarranno chiusi nelle fasce arancioni e rosse. L’ultima parola ora spetta al governo: entro il 15 febbraio dovrà esprimersi sugli spostamenti, prorogando probabilmente il divieto di spostarsi fra regioni.
La capienza massima degli impianti da scii
Per ogni stazione sciistica il numero massimo delle aperture giornaliere non potrà superare il 30% della portata oraria complessiva. Invece, per le stazioni che non hanno più di due impianti, non si potrà superare il 50% della portata complessiva. Gli abbonati giornalieri, settimanali e stagionali avranno garantito il posto, anche attraverso sistemi di prenotazione.
Per essere in regola, i gestori dovranno comunicare alla regione, entro la data di apertura, gli impianti aperti, la portata oraria dei singoli impianti e quella complessiva del comprensorio sciistico e della stazione sciistica, oltre alle presenze giornaliere ammesse.
I pericoli per le regioni
Le regioni che presumibilmente non apriranno allo sci saranno l’Alto Adige e l’Abruzzo, ancora in grave disagio per l’epidemia, ma anche con un settore in forte crisi. Sarà ancora più terribile per chi abita in quelle regioni ad altro rischio, che presumibilmente non potrà spostarsi al di fuori dei confini regionali e quindi tornare a sciare.
Al momento sono quindi sicure solamente Lombardia e Piemonte, per cui sono già state firmate le ordinanze, che potranno riaprire lunedì, pur con tutti i limiti imposti. Meglio che niente: speriamo che anche le altre regioni possano tornare a godere delle loro cime entro la fine della stagione sciistica.