Dopo la variante brasiliana, africana e inglese, ecco che spunta la variante milanese. Che cosa è successo davvero?
La scoperta della variante milanese
La scoperta della variante milanese è avvenuta grazie ai ricercatori dell’università Statale di Milano, con uno studio pubblicato sulla rivista Emerging Microbes & Infections. La differenza dalle altre varianti è la presenza di una proteina diversa, la proteina ORF-6. Solitamente infatti le altre varianti hanno la proteina spike, così chiamata per la sua forma che ricorda le spine e che caratterizza l’aspetto del virus (spike in inglese significa infatti spina).
Si tratta di una proteina molto piccola, che ha una funzione regolatoria nel virus, cioè non crea la sua struttura, ma agisce sulla sua patogenesi, cioè sul modo in cui il virus causa la malattia nell’organismo ospite.
La particolare struttura di questa proteina era già in realtà nota per il virus della Sars: interagisce col sistema immunitario, ma non influisce (per fortuna!) sulla produzione di anticorpi.
La natura della variazione e le possibili conseguenze
Non sono in realtà ancora chiare le conseguenze di questa mutazione: potrebbe favorire la diffusione nell’organismo ospite o, al contrario, rendere il virus meno pericoloso. Tuttavia è abbastanza sicuro che questa mutazione non influirà sulla efficacia del vaccino, quindi per ora niente panico!
L’importanza della scoperta è di riuscire a monitorare tutte le possibili mutazioni del virus così da poter capire come meglio affrontarlo e, infine, debellarlo. In questo senso rincara la dose Massimo Galli, ordinario di malattie infettive alla Statale di Milano:
Le varianti sono un problema che va affrontato con più attenzione rispetto a quanta ne è stata dedicata fino ad oggi, va rafforzato il sistema di sequenziamento. L’approccio dovrebbe essere individuare le varianti prima che diventino un focolaio.
Queste nuove scoperte non devono quindi tano allarmarci, in quanto ci danno la certezza che stiamo procedendo con cautela, sapendone sempre di più su questo virus.