Sono passati dieci anni dalla prima edizione del Mobile Broadband Forum. Evento in cui Huawei raccoglie partner, clienti e media per fare il punto della situazione dello sviluppo delle tecnologie legate alle telecomunicazioni mobili. A quel tempo si parlava del passaggio dal 3G al 4G, con i trial LTE pronti a partire l’anno dopo. In questi dieci anni molte cose sono cambiate.
Lo streaming di musica e video è diventato esperienza comune, l’uso dei social network è diventato mobile. Grazie alle app e ai dati mobili le startup della sharing economy sono decollate e il mercato è esploso. Tutte cose che 10 anni fa erano mostrate in alcuni casi come possibili casi d’uso, generando qualche dubbio o che addirittura non erano nemmeno stati immaginati. Poi sono diventati rapidamente parte della nostra esperienza quotidiana.
È quello che è successo negli anni scorsi anche con il 5G e oggi siamo di fronte all’avvio di alcuni dei servizi immaginati per il 5G nella vita reale. In realtà alcuni casi d’uso del 5G vengono immaginati e presentati da anni. Ormai sembrano aver perso l’effetto ‘wow’ delle prime volte. Oggi però sono reali ed è possibile parlarne citando dei numeri.
5G e mezzi di lavoro
Ken Hu, Deputy Chairman di Huawei, ha – per esempio – parlato nel suo intervento di un caso reale di uso del 5G per la guida autonoma dei giganteschi camion da miniera in Cina. Non è solo uno scenario immaginario: a oggi sono 30 i mezzi che sfruttano le tecnologie 5G per muoversi in miniera in completa autonomia. I vantaggi sono tangibili, a partire dalla sicurezza, visto che in genere il compito di guidare questi enormi mezzi tra le tortuose strade dal fondo della miniera alla superficie è considerato un lavoro a rischio. Inoltre, a fronte di una bassa efficienza ‘umana’ con spostamenti a circa 10 km/h, oggi i camion a guida autonoma si muovono a ben 35 km/h di media, con un impatto molto forte sulla redditività.
Costi e servizi
La Sud Corea è uno dei primi mercati in cui è sbarcato il 5G con servizi commerciali e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: sono ben 3,5 i milioni di clienti che già oggi sfruttano i servizi 5G, tra cui la copertura 5G delle partite di baseball, con la possibilità di regia personalizzata in tempo reale e replay in 3D.
Ci sono però ancora diverse barriere da abbattere sulla strada dello sviluppo definitivo delle tecnologie 5G. Il tema dello spettro è cruciale, in particolare su due punti. Uno è quello dei costi, che quando sono eccessivi frenano lo sviluppo delle reti e dei servizi. Vi è poi il tema della larghezza di banda, che è nelle mani degli enti di regolamentazione: per sfruttare al meglio le tecnologie 5G servono 80-100 MHz di banda per operatore.
Serve uno sforzo congiunto da parte delle istituzioni, da un lato, come successo nel Regno Unito. Allargando le maglie delle restrizioni e permettendo l’installazione di pali più alti per le antenne, oppure, come sta accadendo in Germania. Dove le autorità hanno stabilito delle linee guida per la creazione di infrastrutture di connessione condivise in scenari come le strade, le pensiline del traporto pubblico. Si minimizzano così i costi e permettere un’implementazione più rapida dei servizi di nuova generazione.
Caso interessate è anche quello di Shanghai dove l’unione tra 5G e lampioni e semafori su 500 km di strade porterà, entro la fine del 2020, ad avere 30.000 nuovi siti di connessione, senza rubare spazio con nuovi pali per le antennne.
5G che cambia la vita
Ci sono molti altri scenari pronti a decollare, Ken Hu crede molto nella telemedicina e nella chirurgia remota. Che in un paese sconfinato come la Cina potrebbe portare immensi benefici al sistema sanitario. Permette l’accesso a consulenze specialistiche e a operazioni prima disponibili solo nei centri di eccellenza anche agli abitanti delle zone periferiche della nazione. Il 5G ha visto una velocità di implementazione molto più veloce del 4G, ma “Serve uno sforzo ancora maggiore”. – ha dichiatato Ken Hu – “Anche perché non è semplicemente una tecnologia più veloce, ma può giocare un ruolo completamente nuovo per le nostre vite e per l’industria. Serve un cambio di mentalità per sfruttarne al meglio le possibilità”.